Laura Mirabella, ispettrice in gonnella - CARUSO DEILA SCRITTRICE

Vai ai contenuti

Il contenuto:

 
Quella mattina il suono della sveglia le sembrò una schioppettata in pieno volto. Era ancora avvolta dalle immagini del suo bellissimo sogno quando la sentì forte e chiara. No, si disse, non voglio alzarmi e non voglio andare in ufficio. Sapeva benissimo che quella mattina avrebbe dovuto affrontare l’ennesima discussione con il commissario capo. Quel pensiero le diede subito la nausea. Non ce la posso fare, voglio cambiare mestiere, continuò a pensare tra uno sbadiglio e una stiracchiata. Fu a quel punto che sentì tutti i suoi muscoli doloranti tendersi come un arco prima del tiro. Anche loro risentivano dello stress di quei giorni, sembravano  stridere come carta vetrata dentro di lei. Guardò di nuovo la sveglia e si accorse che, tra un pensiero e una stiracchiata, erano passati già dieci minuti. Sentì l’odore invitante del caffè provenire dalla cucina. Alice si era già alzata. Lo faceva sempre anche quando era libera dal lavoro.
Decise di mettere giù un piede alla volta, ma quale il destro o il sinistro? si domandò sorridendo. Decisamente scelse il destro perché, tra i mille difetti che aveva, era anche superstiziosa.
Afferrò la vestaglia di pile che era ai piedi del letto e la indossò frettolosamente. Faceva un freddo cane e, a Milano, i termosifoni erano stati spenti prima del previsto per risparmiare. Ogni qualvolta sentiva freddo si ritrovava a pensare alla Sicilia, la sua terra. Laggiù era già quasi primavera. Una nostalgia canaglia le fece luccicare gli occhi per un attimo. Poi corse in bagno. Quella mattina non poteva perdersi in superflui sentimentalismi. L’aspettava una giornata infernale. Nulla andava per il verso giusto in quelle indagini sull’ultima donna uccisa barbaramente al parco Trotter.    Continua….

Ordina il libro scrivendo una email a deilacaruso@virgilio.it


Torna ai contenuti