Sdisonorata - CARUSO DEILA SCRITTRICE

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Mi ha guidato in questo lavoro la curiosità di conoscere quelle che erano le effettive condizioni di vita delle donne degli anni ‘60 in Sicilia. Condizioni che, peraltro ho vissuto personalmente in quegli anni, al di là di quelle che forse sono state le forzature della commedia satirica di film quali “Divorzio all’italiana”, “Sedotta e abbandonata” o “La ragazza con la pistola”.
Purtroppo ho dovuto rendermi conto di come nei paesi siciliani, e non solo, vigeva una mentalità retriva che, attribuendo alle donne il ruolo di depositarie dell’onore familiare, in ossequio ad antichi usi e costumi, di fatto ne limitava la libertà personale, arrivando perfino a volte a condizionarne l’intera esistenza.
Per parlarvi della condizione femminile di quegli anni ho scritto, tra il serio ed il faceto,  la storia di Peppino Mancuso e di sua figlia Mariuccia. La ragazza più bella di un paese qualunque, in una parte qualunque della Sicilia che, per opportunità, chiameremo Femminastorta.

E' lo spaccato di un pezzo della nostra storia del secolo scorso ambientato in un paese qualunque dell’entroterra siciliano dove si svolge e si intreccia la storia di Peppino Mancuso e della sua famiglia.
Peppino rimasto orfano a soli 12 anni, pur essendo ospitato nell’unico brefotrofio del piccolo paese,  segue a distanza la crescita dei suoi due fratellini più piccoli, che in seguito verranno adottati.
È innamorato sin da piccolo di Mariuccia la ragazza più bella del paese di Femminastorta figlia adottata misteriosamente dal ricco e potente segretario comunale Don Delfo Geraci. I due giovani si frequentano di nascosto e fino a quando Peppino decide di chiedere la sua mano. Quel giorno riceve il netto rifiuto da parte di Geraci e inizia il suo calvario amoroso. I due ragazzi continuano a vedersi di nascosto e fino a quando Geraci non viene arrestato per concussione.  Dal quel momento in poi Mariuccia e Peppino hanno rapporti liberi. Ma Peppino è geloso e possessivo e Mariuccia lo lascia. Poco dopo Peppino è costretto ad andare militare di leva in marina. Peppino parte lasciando il suo cuore a Femminastorta e crede che Mariuccia lo perdonerà e lo aspetterà. Invece il loro rapporto si chiude per sempre e Peppino, pur continuando a scriverle, non avrà mai nessuna risposta e nessuna notizia di lei.
Passano due anni e finita la leva Peppino torna al paese. Ma trova tante novità. La prima è quella che il barone gli propone di diventare il suo mezzadro. La seconda è quella che riguarda la vita di Mariuccia il suo unico e eterno amore. Mariuccia senza più un soldo, cacciata da casa e rovinata la reputazione a causa di una sua relazione con un uomo sposato, si da alla bella vita diventando una prostituta. Il cuore di Peppino si infrange maledettamente nel momento in cui viene a sapere questa storia. La vuole vedere subito, ma lei lo riceve in casa solo una volta per raccontargli come sono andate veramente le cose nella sua vita. Ha avuto un bambino (che poi si rivelerà di Peppino) e vive agiatamente con i proventi  del suo squallido e  triste lavoro.
Peppino cerca la rassegnazione e, casualmente, incontra Concetta Lo Manto quella che diventerà sua moglie e la madre delle sue 4 figlie femmine. Mariuccia (in onore del suo primo amore), Lina, Rita e Lucia. Quest’ultima è una ragazzina disabile che viene amata da tutta la famiglia in maniera forte e tenera. Peppino è contento della sua bella famiglia, ma ha un cruccio nel cuore quello di non avere un figlio maschio. Concetta fa di tutto per accontentarlo, ma a causa di una grave malattia viene privata definitivamente della possibilità di diventare ancora madre.
Nel frattempo nella zona intorno al  paese nasce la prima raffineria di petrolio dell’Agip e tutto inizia a cambiare. Tutti guardano al futuro con speranza e tutti sono convinti che l’industria salverà anche il piccolo mondo che gira in quel paese. Si cominciano a vedere le prime macchine, le prime televisioni e soprattutto il progresso. Sembra che anche la mentalità della donna stia subendo un sostanziale cambiamento e così le donne, grazie ai movimenti femministi, cominciano a ribellarsi e a liberarsi dalla schiavitù mentale e morale da cui erano soggiogate. Tutto parte da quel periodo storico e, ogni cosa, sembra subire cambiamenti epocali. Le donne finalmente capiscono che non sono più donne oggetto, ma che hanno un cervello per pensare e decidere anche su temi importanti come il divorzio, l’aborto e il maschilismo atavico.
La storia di Peppino si condisce di molti particolari, delle storie d’amore delle sue figlie e delle loro scelte che spesso Peppino non condivide, ma che, per amore di pace, sopporta e accetta a malapena. Anche questo si chiama progresso.
Peppino scopre casualmente che il figlio di Mariuccia Geraci è suo e questa complicazione lo porta davanti ad una terribile decisione e una scelta difficile.
Il resto lo scoprirete leggendo tutta la storia.


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