
"Libro dedicato a RITA ATRIA"
La storia:
Il contesto è quello del dopo terremoto del 1968 che in Sicilia ha distrutto la valle del Belice. Nella zona interessata fiumi di stanziamenti sono arrivati per ricostruire i paesi, ma buona parte di essi scompare in mille rivoli. Partanna da centro di pastori si è trasformata in centro di traffici di droga e armi. Rapporti loschi per mantenere il potere. Cinquecento mila lire per uccidere una persona. Alla fine del 1991 quando inizia a collaborare Rita Atria ha diciassette anni. Una picciridda. Ha perso il padre e il fratello all’interno di faide e logiche mafiose. E per vendetta ha deciso di raccontare tutto a Paolo Borsellino. “Questa è una storia crudele raccontata da persone che si sono volute ribellare e che non sono imputate né in questo né in altri processi. Un fatto nuovo rispetto ad altre vicende di mafia”. L’inchiesta ruota attorno alla guerra tra i clan Accardo e Ingoglia di Partanna. Alla morte di Borsellino Rita, sentendosi sola e abbandonata da tutti, si lancia dalla terrazza di Viale Amelia 23 a Roma. Ogni anno, e chissà per quanti anni ancora, continueremo a commemorare le stragi di Capaci e di via d’Amelio, ma sono convinta che non una parola verrà spesa per ricordare il sacrificio di Rita. Sacrificare (dal lat. composto di sacrum e facere) significa, letteralmente, rendere sacro. Come in una tragedia greca, Rita si è immolata per restituire onore a uno Stato svergognato dall’incapacità di prevalere sulle cosche, inetto nel proteggere anche i suoi più fedeli servitori, come i giudici Falcone e Borsellino.
Com’è possibile che per tutti questi anni, un tale gesto sia passato inosservato? lasciando al cimitero di Partanna la sua tomba in stato d’abbandono, per ventiquattro anni, senza un nome, senza una targa è più che vergognoso; perché il nome di Rita andrebbe gridato in ogni angolo della Sicilia. Sembra invece che se ne voglia cancellare ogni traccia dalla memoria collettiva, anziché ricordarlo alle nuove generazioni. Perché qui la mentalità omertosa fa ancora da padrona.
Rita Atria testimone di mafia, secondo l’austero protocollo giudiziario. Nulla di più…